Dalla “grammatica” alla “logica”, brevi riflessioni sulla detenzione delle armi (da fuoco e NON), delle munizioni e delle sostanze esplodenti.
Premessa comune (anche ad altri miei articoli). La stesura di questi brevi chiarimenti nasce da un evento alquanto singolare… per non dire grave. Qualche giorno fa una VOCE AUTOREVOLE del “nostro mondo” ha pubblicato un articolo… un vero e proprio vademecum… sulle principali modalità di acquisizione, porto, trasporto e detenzione delle armi e delle munizioni. La guida probabilmente risulterà molto più sintetica e di più facile consultazione rispetto al mio “vecchio” articolo Acquistare, Detenere, Trasportare e/o Consumare Munizioni e “Polveri” datato 23 febbraio 2017. Purtroppo però, alcune DEDUZIONI PERSONALI (interpretazioni dell’Autore) contenute all’interno del citato vademecum richiedono maggiori approfondimenti. Tengo a precisare che VOCE AUTOREVOLE vuol dire migliore indicizzazione sui motori di ricerca… non sia mai che un “addetto al controllo” nel dubbio possa incappare nelle “considerazioni personali“… qualcuno, ricordiamoci sempre un CITTADINO ITALIANO ONESTO, potrebbe piangerne le conseguenze! Iniziamo subito con un esempio… |
Due o più “Porto d’Armi” in casa: Io e mia moglie siamo tiratori, io e mia moglie deteniamo munizioni.
Lo so, sarebbe meglio iniziare a parlare di armi… per forza di cose devo iniziare da qui… ma ci arriveremo.
Allora, perché partire dalle munizioni?
Semplice, è l’esempio rappresentato all’interno del vademecum tanto discusso sul web oggi:
[…] nel caso in cui in uno stesso appartamento vivano più persone in possesso di porto d’armi, il limite complessivo di polvere e munizioni detenibili è comunque sempre di 200, 1.500 e 5 chilogrammi. […]
- Controllo di Polizia a casa mia;
- L’Operatore ha un dubbio, non sa come comportarsi;
- Prende il suo ultra-tecnologico smartphone e cerca su Google;
- Legge il vademecum;
- Io, che non so come difendermi, passerò dei guai!
In cinque punti ho rappresentato le responsabilità di una VOCE AUTOREVOLE!
In base a quale criterio si dispensano simili autorevoli consigli?
Ok, cammina sempre con il casco, anche quando sei “pedone”, e di sicuro se cadi la testa non te la rompi…
Questo è un consiglio… ripeto però, la gravità del fatto è dettata dall’autorevolezza della fonte!
Non sia mai che un Agente della Polizia Municipale che legge creda che io, da pedone, sia obbligato a camminare con il casco… paletta e contravvenzione.
Nel “mondo delle armi” non te la cavi con una multa di pochi euro… è PENALE!!!
Le licenze di Pubblica Sicurezza sono PERSONALI!
In tasca ho una Licenza di Pubblica Sicurezza intestata a Marco Milazzo… c’è la mia brutta faccia sul libretto! Non c’è mica scritto “Famiglia Milazzo“.
IO Marco Milazzo, denuncio le MIE armi, le munizioni e gli esplodenti… sono MIE, civilmente e penalmente sono IO il responsabile, punto.
Mia moglie poi sarà responsabile delle SUE armi, munizioni, etc…
Se poi sotto lo “stesso tetto” sia marito, moglie, ed i 15 figli, sono tutti LEGALMENTE AUTORIZZATI alla detenzione di armi, munizioni ed esplodenti è un caso SINGOLARE… ovviamente i Cittadini conviventi sarebbero TITOLATI alla detenzione di un quantitativo di esplodenti abbastanza elevato (è un nonsense, una battuta… sarebbero 85 chili!).
La legge è umana, non può essere perfetta… in questo specifico caso l’organo controllore interpellerà chi di competenza per delle doverose limitazioni SPECIFICHE!
Tranquilli… con l’aria che tira è già impossibile mettere al mondo uno solo di figlio, figuriamoci 15!
E se io e mia moglie abbiamo due “dimore abituali” con armi e munizioni LEGALMENTE denunciate in entrambe abitazioni… cosa si fa a questo punto?
No, non voglio fare altra confusione; mi auguro semplicemente che si corregga quanto scritto nel vademecum… Google e le sue indicizzazioni corrono!
Non è il braccio di ferro tra “io so di più, tu sai di meno”… in gioco c’è molto di più di una sterile autocelebrazione!
Come comportarsi nella realtà nel caso in cui convivano, “sotto lo stesso tetto”, 2 o più “Porto d’armi”.
Meno salamelecchi (inutili) e più praticità!
Paga e NON INGUAIA nessuno…
La Licenza è personale, punto.
La responsabilità è personale, punto.
Ovviamente la legge prevede che io Marco Milazzo, legale detentore di armi ed esplodenti, devo impedirne l’accesso a minori (non emancipati…), incapaci e “terzi NON autorizzati” = ladri.
Mia coscienza “socio-personale” mi ha sempre imposto di avere una cassaforte… la legge di fatto (ad oggi) non lo impone… e non è questa la sede per dissertare oltremodo.
Nel caso di due o più conviventi “titolati” il non plus ultra sarebbe il poter disporre di casseforti separate (armadietti blindati, armadi… non oggi le specifiche del caso).
Io ho le mie chiavi, mia moglie ha le sue chiavi, e tutto si conclude con estrema semplicità.
Purtroppo, però, non sempre le nostre abitazioni dispongono di spazi idonei ad ospitare più di un “armadietto blindato” (ad esempio)… cosa fare?
Di fatto custodire all’interno dello stesso armadio blindato le armi di entrambi i coniugi risolve il problema della mera “Pubblica Sicurezza”… la custodia è diligente.
Nasce però il problema della possibilità d’accesso all’intero “parco armi” (e munizioni).
Dato che la licenza è PERSONALE, ed il coniuge NON deve poter disporre del “bene arma” (o munizione / esplodente), le soluzioni più semplici risiedono nella impossibilità oggettiva.
Cosa voglio dire?
Nel caso delle armi custodite all’interno dello stesso “armadio blindato”, ad esempio, semplicissime catene passanti per il “ponticello”, vincolate da un lucchetto, denotano l’impossibilità di poter disporre del “bene arma” se non in possesso della chiave.
Quindi se io (e soltanto io) ho la mia chiave, mia moglie (e soltanto lei) ha la sua, il problema è risolto.
Vogliamo far un qualcosa in più?
Vincoliamo in qualche modo le singole catene all’interno dell’armadietto stesso e le armi non potranno nemmeno uscire dal vano.
Vogliamo essere “perfetti”?
Utilizziamo catene di acciaio cementato al manganese.
NON per fare pubblicità a chissà chi, o per simpatia nei confronti del materiale… è ciò che per legge è previsto per le ARMERIE (in caso di esposizione)!!!
E per esplodenti e munizioni?
Ancora più semplice… cassettine dotate di chiave (o combinazione)!
Come sempre, io ho la mia chiave, mia moglie ha la sua chiave… o combinazione.
Meglio ancora, poi, se le vincoliamo al corpo dell’armadio stesso.
A questo punto il problema è risolto oppure no?
Venga un giurista a dirmi che civilmente e/o penalmente non è così!
Se anche la cassaforte (o armadietto blindato) è di fatto pertinenza della persona, una “suddivisione dei beni”, come quella esposta, risolve ogni problema.
E per chi scrive vademecum…
Attenzione, con il massimo rispetto… meglio a questo punto consigliare di NON detenere del tutto armi e munizioni!
Almeno un controllore un po’ impreparato cercherà altro su Google!!!