Professione Balistica – Un Incarico per “Scienza e Coscienza”

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I veri “ruoli” in un procedimento penale

 

Sono pienamente consapevole del fatto che avere un blog per poi non trovare il tempo di scrivere qualcosa al proprio interno è un qualcosa di palesemente assurdo.

Chiedo scusa a tutti gli Amici, appassionati e professionisti, che in questi giorni mi hanno rivolto le loro domande senza (maleducatamente) ricevere risposta… mi farò perdonare!

Alla vigilia di un importantissimo appuntamento, almeno per me, ossia un’udienza che si preannuncia alquanto “infuocata”, con queste poche righe (sarò molto breve, almeno oggi) mi piacerebbe poter chiarire il “vero” ruolo del Perito Balistico.




Il Perito Balistico in Italia

 

Se hai deciso di intraprendere questa carriera, o magari sei un collega “alle prime armi”, abituati… la tv è una cosa, la realtà un’altra!

Impazzirai dietro a fotocopie in bianco e nero di fascicoli fotografici, richieste per te basilari e lecite per provare quell’elemento che in base alla tua conoscenza è ovvio, come ad esempio la conversione tra grano e grammo… ma in aula nulla è ovvio, nulla è scontato.

Hai iniziato oggi ad esercitare la professione? Perfetto, poniti una domanda, chi sei?

Sulla figura del Perito Balistico è palpabile una sorta di aurea di mistero.

Come affermato milioni di volte dal Giudice Edoardo Mori, praticamente “nessuno in particolare”; sei iscritto ad “Albo” perché, in alcuni casi (non sempre), tue particolari competenze sono state riconosciute da una Camera di Commercio, conseguentemente anche da un Tribunale… ma non esiste un Albo vero e proprio!

Perito Balistico? Bho, dove lo metti?
Ficcalo dentro la meccanica ed il problema è risolto.
Meccanica? Ma non è meglio dentro gli estimatori?

Ed i risultati si vedono, perlomeno in un’aula di Tribunale!

Eh già, perché, qual ora qualcuno non se ne fosse accorto, alle affermazioni di un Perito Balistico, in alcuni casi, sono appese le vite delle persone!

Ed ecco che, in poche o tante pagine, tutti possiamo leggere termini come “verosimilmente” oppure “approssimativamente“… mi sbaglierò ma per scrivere che un qualcosa è “approssimativo” oppure “verosimile” non occorre uno specialista della materia, ci riuscirebbe anche un bambino di terza elementare!

Amaro in bocca?

Si, tanto… tanto perché capita che un Perito, propriamente detto, non comprenda appieno il proprio ruolo, ed allora si vesta di una figura pseudo-colpevolista… la verità?

Se un “indagato” è tale la verità è che qualcosa l’ha fatta, a me quindi cercare di provare cosa “ha fatto”.

Ed ecco che la verità diventa un qualcosa di “relativo”…




Tre figure differenti per la stessa “persona”

Ok, esprimendo le mie “lamentele” non sono stato in grado di farti capire niente… iniziamo da principio.

Sei un Perito Esperto in Armi, Munizioni e Balistica, così come riconosciuto dalla tua C.C.I.A.A. (Camera di Commercio) di competenza, in un’aula di Tribunale chi sei?

O meglio, chi potresti essere?

Semplice:

  1. Perito (del Giudice);

  2. Consulente Tecnico (del Pubblico Ministero);

  3. Consulente Tecnico di Parte (della difesa).

Di fatto, molto cinicamente, il Perito dice la verità, le parti (gli altri) no.

Fermo restando che per essere Perito (o Consulente Tecnico del P.M.) tu non debba trovarti nelle condizioni di incompatibilità previste dagli articoli 222 e 223 del codice di procedura penale (se non puoi testimoniare, conosci la persona, hai vestito altri ruoli nello stesso procedimento, etc.), nella tua figura tu sei la verità!

I tuoi accertamenti tecnici, il tuo lavoro, sono assimilabili a quanto farebbe il Giudice… che magari di armi (o balistica) non è molto ferrato, ad allora si avvale delle tue competenze… questo è il Perito!

Non “per me è colpevole” oppure “per me è innocente“, è un incarico delicatissimo, da svolgere con  scienza e coscienza.

Ecco che eventuali lacune, mancanze od omissioni perpetrate da un Perito, sono di fatto un qualcosa di gravissimo, perché se l’imputato (o indagato) non si è potuto permettere un Consulente Tecnico di Parte pende esclusivamente dalle tue parole!

Anche il Consulente Tecnico del P.M. in un certo qual senso dovrebbe “dire la verità”… ed anche lì, dipende dal Consulente.

In qualità di Consulente Tecnico di Parte mi è capitato (e capita) di leggere incartamenti ben scritti in “legalese” dove un P.M. scrive al proprio Consulente:

Guarda che se la tua relazione è questa io NON posso esercitare “l’azione penale” ed a me non sta bene.
Vedi cosa devi fare.

Ed ecco che gli asini iniziano a volare…




Scienza e coscienza

 

Secondo i dettami del metodo Galileiano (scientifico), al fine di raggiungere una conoscenza oggettiva della realtà, vera, affidabile e condivisibile, la raccolta dei dati empirici, guidati da “ipotesi” e “teorie”, deve sempre rapportarsi ad un’analisi rigorosa; le “sensate esperienze” dovranno essere quindi confutate dalle “dimostrazioni necessarie”.

Non è una citazione estrapolata da una “fonte esterna”, nei capitoli inerenti i miei accertamenti tecnici io inizio sempre così.

Domani mattina sarò in un’aula di Tribunale per difendere una persona ingiustamente accusata di un delitto, una persona che si è potuta permettere un Consulente Tecnico di Parte.

Se anche “il solo fine di mettere in luce la verità nell’interesse della Giustizia” mi inorgoglisce, questo è l’aspetto del mio lavoro che meno mi piace, andare contro un Perito.

Quella persona che domani dovrò difendere in un’aula di Tribunale NON doveva aver bisogno di me.

In un prossimo futuro ne racconterò la storia…

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